Si potrebbe stare ore ad ascoltare Fernando Pezzuto raccontare la storia della sua vita. Incontri fortuiti, coincidenze e casualità tessono la trama di un’avventura straordinaria, iniziata già nella prima infanzia.
Come accadeva, e talvolta accade ancora, in molte famiglie del sud Italia, i figli e le figlie sono indirizzati – già nel corso dei primi anni di vita – verso la professione dei propri genitori, soprattutto se si tratta di un’attività commerciale. Così è successo anche al piccolo Fernando: aveva da poco compiuto 6 anni quando, assieme al padre, ha iniziato a spostarsi in lungo e in largo per la provincia leccese, con la macchina carica di borse da vendere al dettaglio nei mercati del territorio.
Il lavoro di commerciante lo avvicina al mondo della moda ma, ancora di più, alle persone, alla realtà del loro vivere quotidiano, ai loro bisogni. Ai suoi occhi il femminile emerge subito come un micro mondo da osservare da vicino, scoprire e valorizzare. Questa sensibilità innata di Fernando Pezzuto nei confronti dell’essenza della Donna lo guida nel migliorarsi nella selezione della merce da esporre nei mercati, e lo caratterizza dal punto di vista umano. L’ empatia diventa subito la carta vincente per il giovane Fernando, alla ricerca del proprio spazio nel mondo del commercio locale.
La creatività ha sempre una radice nel sapere dell’altro, è il miglioramento di qualcosa che c’è già
Uno schizzo su carta fatto quasi per gioco, un vecchio tessuto pakistano trovato in casa, una cerniera recuperata da una gonna, tre spille, una cinghia da cucire Singer come tracolla: la prima borsa ideata e creata da Fernando Pezzuto è nata così, con un atto creativo istintivo. Nessuno studio alle spalle, nessuna conoscenza tecnica del mondo del design, solo inventiva e voglia di sperimentare.
La produzione creativa di Fernando prende il via per caso e altrettanto per caso il suo talento viene notato e incoraggiato da persone esterne alla sua famiglia che, da tempo, bazzicavano gli ambienti, le passerelle e le boutique dell’alta moda milanese.
Per un periodo l’attività di commerciante al dettaglio affianca quella di ideazione e creazione, intervallandosi a eventi e fiere che, un po’ alla volta, si interessano all’originale produzione di Fernando.
Ci sarà sempre chi ti critica, l’unica cosa da fare è continuare ad avere fiducia
Daf nasce per dare un nome e un’identità a quello che Fernando, con slancio sempre maggiore, immagina, disegna e realizza con le proprie mani. Si tratta di borse che solo borse non sono: nell’idea di ogni Daf è riflesso lo sguardo curioso di quel bambino che cercava di leggere l’essenza delle persone al mercato del paese; nel disegno di ogni Daf c’è un concept ispirato dal vivere genuino di un ragazzo che ha sempre cercato di fare, con umiltà e semplicità; nella scelta dei tessuti di ogni Daf c’è l’esperienza di un uomo che ha avuto fiducia nel proprio talento, affrontando con coraggio le conseguenze di una scelta controcorrente.
Per tutto questo, e per molto altro ancora, una Daf non è mai solo una borsa, ma è un inno alla stima di sé, al coraggio, alla gioia di vivere. È un accessorio che non rappresenta il superfluo ma che entra a far parte della persona che lo indossa.